5 Settembre - Collegium Musicum Classense

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5 settembre 2018, ore 21,
Santuario della Madonna del Bosco, Alfonsine


Le Gout Italien
 Influenze stilistiche nella Francia del Sei e Settecento

 
Jean-Maria Quint, violoncello;
 Alessandra Artifoni, clavicembalo

 
 
 ...en musique, on le dit de la maniere que chaque particulier a de composer...et est fort different selon le genie des auteurs, du pays et de la nation... (in musica si dice del modo che ogni singolo ha di comporre, molto diverso a seconda del genio degli autori, del paese e della nazione). Cosi' si esprimeva Sebastien de Brossard sullo "stile", distinguendo la musique italienne da quella francoise (Dictionnaire de la Musique, Paris 1703). La polemica sui meriti della musica francese e di quella italiana, che animera' a piu' riprese la vita musicale in Francia, concerne soprattutto l'opera. E' pero' significativo che la consapevolezza della diversita' degli stili compositivi cui alludeva Brossard maturi quando le grandi scuole di liutisti e cembalisti francesi sperimentano una prassi raffinata e sensuale: trascritte per liuto e cembalo, chansons e danze perdono l'originaria funzione vocale e coreutica per diventare forme strumentali tout-court. Nel secolo successivo la musica strumentale, definitivamente sciolta da modelli vocali, sonda terreni vergini. Tentando l'unione di stile francese e italiano come ne Les Gouts reunis di F. Couperin: suite francese e sonata italiana si contaminano e si scambiano materiali. Oppure immaginando nuove forme strumentali; J. Bodin de Boismortier, vero innovatore in questo campo, e' il primo ad adottare il termine italiano "concerto" e a comporre il primo concerto francese per strumento solista (violoncello o fagotto, 1729). L'esperienza del viaggio in Italia gioca un ruolo importante nella commistione di stili: grazie alla permanenza a Roma J. Barriere porta in Francia il virtuosismo della scuola violoncellistica italiana. Di questo gusto melange vogliono essere un esempio i brani di questo programma, che mettono a confronto il violoncello in Italia e Francia a cavallo tra XVII e XVIII secolo. Mentre in Italia il ruolo dello strumento, non solo in orchestra ma anche come solista e' indiscusso, in Francia, a quanto ci riferisce Corrette, solo per la fama di grandi virtuosi come Stuck e l'Abbe', questo strumento potra' fronteggiare la popolare viola da gamba.
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