2 Agosto - Sito 2018

Vai ai contenuti

Menu principale:

 

 
2 agosto 2018, ore 21, Chiesa del Suffragio, Bagnacavallo

 
 
Luigi Boccherini
 
Stabat Mater
 
 
Francesca Boncompagni, soprano
 
Ensemble Symposium
 
Beatrice Scaldini, Victoria Melik, violini
Simone Laghi, viola  Nicola Brovelli, violoncello
Cristina Vidoni, violoncello

 
 
Luigi Boccherini compose due versioni dello Stabat Mater: la prima, per soprano, due violini, viola, violoncello obbligato e contrabbasso, venne scritta nel 1781 ad Arenas in Avila per l'Infante di Spagna Don Luis; la seconda, del 1800 (forse dedicata a Luciano Bonaparte, ambasciatore di Francia a Madrid e suo ultimo protettore) e' una rielaborazione della stesura originaria arricchita nell'organico vocale (due soprani, tenore e archi), e ampliata. Questa versione ebbe maggior fortuna della prima, che rimase manoscritta e pressoche' sconosciuta fino a pochi anni fa, mentre la seconda venne data alle stampe dallo stesso Boccherini e godette di tale considerazione da poter essere annoverata subito tra i capolavori del musicista e accostata allo Stabat Mater di Pergolesi, modello assoluto del genere nella seconda meta' del Settecento. Nella raffinata cornice di un'esecuzione privata, nell'essenzialita' dei mezzi a disposizione, nella perfetta aderenza alla spiritualita' del testo poetico va letta la partitura dello Stabat Mater del 1781. L'aderenza all'espressivita' del verso della sequenza e' attestata gia' dalla suddivisione che Boccherini fa del testo poetico. Le strofe vengono ripartite irregolarmente in undici sezioni musicali. La quantita' di testo assegnata a ogni sezione non e' casuale ma dettata da una coerenza "affettiva" che, come nell'aria dell'opera in musica, connota uno stato d'animo. Anche la scelta della tonalita' d'impianto, fa minore, non e' casuale ma va probabilmente ricondotta alla cosiddetta "teoria degli affetti" che attribuiva un diverso carattere a ogni tonalita'. Johann Joachim Quantz, per esempio, nel suo Versuch einer Anweisung ... (1752) afferma che le tonalita' di la minore, do minore, Re diesis maggiore e fa minore sono quelle che meglio di altre esprimono il sentimento della malinconia; ancora, agli inizi dell'Ottocento, nel Trattato dell'influenza della musica sul corpo umano di Pietro Lichtental si legge che la tonalita' di fa minore esprime profonda malinconia. Lo Stabat Mater e' assai vicino a quello di Pergolesi. Le indicazioni "flebile", "dolcissimo", "tutti a mezza voce", "pianissimo", predilette da Boccherini, sottolineano l'espressivita' melodica nelle appoggiature e nei cromatismi. I brani iniziano di consueto con un’introduzione strumentale che spesso anticipa il motivo del canto e che viene ripresa a conclusione del brano. Predominano le tonalita' di fa minore e di do minore, e tanto piu' espressivi ne risultano i passaggi in maggiore: come nel finale dell’opera, dove, alle parole "Paradisi gloria", il Fa maggiore che subentra al minore evoca un profondo e pur sereno senso della morte.
 
Torna ai contenuti | Torna al menu